The Sources and Distribution of Sardinian Obsidian


L'ossidiana, un vetro vulcanico frequentamente utilizzato per fabbricare utensili di pietra, è un importante indicatore del commercio esistente nella regione mediterranea antica. Nel Mediterraneo occidentale, l'ossidiana è stata spesso ritrovata a centinaia di chilometri dai giacimenti insulari di Lipari, di Palmarola, di Pantelleria, e della Sardegna.

I giacimenti e la distribuzione di ossidiana sono stati esaminati dettagliatamente. Maggiori contributi a questo proposito sono stati fatti da numerosi studiosi sardi tra cui Della Marmora nel diciannovesimo secolo e da Puxeddu nella metà del ventesimo secolo. Puxeddu ha compiuto un'indagine dettagliata nella zona di Monte Arci in Sardegna, dove era già conosciuto il fatto che l'ossidiana era presente in situ. Puxeddu ha identificato quattro giacimenti, undici centri di raccolta, settantaquattro officine, e centocinquantasette stazioni.

All'inizio del 1960 sono state sviluppate tecniche analitiche capaci di trovare il giacimento geologico corrispondente ad un artifatto archeologico. Ricerche compiute da Renfrew e dai suoi colleghi, mostrano che è possibile trovare ossidiana sarda presso siti archeologici in Corsica, nell'Elba, nella Penisola Italiana, e nella Franca meridionale, e che esistono almeno tre giacimenti sardi. Ci sono state numerose speculazioni riguardo l'esatta posizione di questi giacimenti, ma soltanto all'inizio del 1980 sono stati raccolti campioni provenienti dai giacimenti geologici per farli corrispondere con quelli provenienti dai siti archeologici.

I geologi Mackey e Francaviglia, lavorando indipendentamente, hanno raccolto ed analizzato campioni di ossidiana provenienti dalla Sardegna, ma i risultati di queste ricerche sono stati pubblicati solo brevemente. Più recentemente l'Autore ha condotto una ricerca più estensiva nella regione del Monte Arci, e per la prima volta egli ha trovato ossidiana di tipo SC in situ. L'analisi chimica di entrambi il materiale geologico e dei campioni archeologici provenienti da più di 50 siti in Sardegna e in Corsica è in progresso.

Le informazioni sui giacimenti e sulla distribuzione di ossidiana possono essere riassunte come segue:

1. Il tipo di ossidiana SA si presenta in situ presso Conca Cannas, a nord-est di Uras ed è associato con perlite. L'ossidiana è nera e vetrosa e appare in forma di noduli (con il diametro medio di cm 10-15). In Sardegna questo tipo di ossidiana è stato ritrovato in circa 40% degli artifatti fino ad ora analizzati. In Francia e nell'Italia settentrionale, il tipo di ossidiana SA è decisamente il tipo di ossidiana sarda più comune (85%), ma in Corsica esso rappresenta meno del 5% dell'ossidiana analizzata.

2. Il tipo di ossidiana SC si trova in situ a Punta Pizzighinu, a sud di Perdas Urias, a circa 600 m s.l.m. Questo tipo di ossidiana appare più comunemente in depositi secondari ad altitudini più basse vicino a Santa Pinta, sotto Perdas Urias, e probabilmente anche a nord e ad ovest di Su Varongu. L'ossidiana di tipo SC è nera, spesso non è così vetrosa come quella di tipo SA, ma appare in blocchi di cm 30. Il tipo di ossidiana SC è il materiale più comune in Sardegna ed in Corsica, e anche se è stato ritrovato nel continente, esso è presente in quantità minori dell'ossidiana di tipo SA.

3. Il tipo di ossidiana SB, originariamente identificato solo da campioni archeologici, può essere trovato sui pendii occidentali del Monte Arci, vicino a Santa Maria Zuarbara. Materiale lavorabile è stato ritrovato in situ presso numerose località che includono le zone del Monte Sparau Nord, Cucru Is Abis, Cuccuru Porcufurau, Punta Su Zippiri, Bruncu Perda Crobina e Su Paris de Monte Bingias. Sono stati osservati blocchi di m 1, ed entrambi i giacimenti di Cucru Is Abis e Bruncu Perda Crobina contengono noduli di cm 15-20. L'ossidiana di queste zone è nera e tende ad essere vetrosa come quella di tipo SA, ma forse meno traslucida e spesso con accenni di grigio. Alcuni pezzi hanno delle caratteristiche macchie bianche, ma generalmente non è possibile differenziare ad occhio nudo l'ossidiana proveniente dai giacimenti sardi.

Nonostante i numerosi giacimenti locali di ossidiana, sembra che il tipo di ossidiana SB sia stato usato raramente in Sardegna, visto che rappresenta solo il 5% degli artifatti analizzati. Analisi preliminari suggeriscono che il giacimento di Cucru Is Abis corrisponde ai pochi campioni archeologici analizzati.

4. L'uso diverso dei diversi tipi di ossidiana in Sardegna, in Corsica, e nel continente, è statisticamente significativo e suggerisce che esistevano diversi meccanismi di scambio locale, regionale e con il continente. È possibile che i commercianti del Mediterraneo occidentale possano aver trasportato il tipo di ossidiana SA direttamente nel Golfo di Oristano, dove navi hanno navigato verso Nord, passando per la Corsica verso la costa toscana. Il tipo di ossidiana SC presente sulla parte orientale del Monte Arci, potrebbe essere stato trasportato verso il Golfo, ma è stato distribuito principalmente attraverso un estensivo network sulla terraferma. Anche se il tipo di ossidiana SB era usato solo localmente in Sardegna esso, era accessibile ai commercianti marittimi e probabilmente per questo motivo l'uso di questo tipo di ossidiana è aumentato in Corsica. Le proprietà meccaniche e visuali dei giacimenti di ossidiana potrebbero aver influenzato lo sfruttamento dei giacimenti individuali.

5. I cambiamenti cronologici della distribuzione di ossidiana sono esaminati attraverso l'analisi di materiale archeologico che include siti con lunghi periodi di occupazione. Il cambiamento di certi modelli a livello regionale e nel Mediterraneo occidentale è contemporaneo ad altri cambiamenti, per esempio all'introduzione di animali domestici e di piante, e alla circolazione di nuove idee architettoniche e credenze religiose. È stato ipotizzato che a livello locale entro l'Età del Bronzo Medio, l'accesso ai giacimenti di ossidiana era sotto il controllo di comunità locali.