Sardinian Black Gold: Selective Exploitation of Italian Obsidian during the Neolithic Period


Obsidian, a volcanic glass, is well-known for its use in antiquity for flaked stone tools, mirrors, bowls, and votive figurines. In the eastern Mediterranean, obsidian from Melos was first exploited in the Upper Paleolithic (ca. 10,000 BC), and demonstrates early sea-going capabilities. In the western Mediterranean, however, obsidian was not used prior to the Neolithic (6000-3000 BC), even at the growing number of Upper Paleolithic and Mesolithic sites on Corsica and Sardinia which had ready access to the Monte Arci sources in west-central Sardinia.

The selective exploitation of the volcanic landscape is demonstrated by the extensive Neolithic distribution of obsidian artifacts from the various western Mediterranean sources. Obsidian from five distinct Monte Arci sources was distributed all over Sardinia and Corsica, to islands in the Tuscan archipelago, to central and northern Italy, and to southern France; obsidian from Lipari and Palmarola is found throughout the Italian peninsula, while obsidian from Pantelleria is mostly found in Sicily, Malta, and North Africa. The representational frequency of each source varies both geographically and chronologically, with distance-to-source and obsidian quality just two of several regulating factors. Cultural preferences for a particular type and specific inter-group social relations may account for several highly skewed distribution patterns. After the Neolithic period, obsidian was still used in source-zone areas, but was no longer a material with both functional and social value.


Oro Nero Sardo: Sfruttamento Selettivo d'Ossidiana Italiana nel Neolitico

Ossidiana, un vetro vulcanico, è notorio per il suo uso in antichità per strumenti ed armi, specchi, ciotole, e figurine. Nel Mediterraneo orientale ossidiana da Melos primo ha sfruttato nel Paleolitico superiore (ca. 10,000 a.C.), e dimostra presto capacità di viaggare sul mare. Nel Mediterraneo occidentale comunque, ossidiana non è stata usata antecedente al Neolitico (6000-3000 a.C.), pari al numero crescente di siti del Paleolitico superiore e Mesolitico situati su Corsica e Sardegna quale aveva accesso pronto ai fonti del Monte Arci in Sardegna ovest-centrale.

Lo sfruttamento selettivo del panorama vulcanico è dimostrato dall'estesa distribuzione neolitica di manufatti dell'ossidiana dal vario fonti nel Mediterraneo occidentale. Ossidiana da cinque fonti distinti su Monte Arci sono state distribuite tutto di sopra Sardegna e Corsica, ad isole nell'arcipelago toscano, in Italia centrale e settentrionale, ed in Francia meridionale; ossidiana da Lipari e Palmarola è fondato in tutto la penisola italiana, durante ossidiana da Pantelleria è soprattutto fondi in Sicilia, Malta, ed Africa del Nord. La frequenza rappresentativa di ciascuna fonte varia ambo geograficamente e cronologicamente, con distanza-a-fonte e qualità del ossidiana giusto due di diversi fattori che regola. Preferenze culturali per un tipo particolare e specifico relazioni sociali fra diversi gruppi possono rendere conto di diversi modelli insoliti della distribuzione. Dopo il Neolitico, ossidiana è stata usata ancora in aree del fonte-zona, ma era nessuno più lungo un materiale con ambo valore funzionale e sociale.